Stop ai cellulari anche alle superiori

Secondo la circolare diffusa in questi giorni dal ministro Valditara l’uso dei cellulari deve essere vietato anche nelle scuole superiori. Lo scorso anno, il Ministro aveva imposto lo stesso divieto  agli studenti dalla scuola dell’infanzia fino alla terza media. Ma adesso a suo dire “ la decisione di vietare i cellulari anche alle scuole superiori era improcrastinabile”.

Il divieto sarà valido durante tutto l’orario scolastico, anche per scopi didattici. Fanno eccezione solo i casi in cui è previsto l’uso di smartphone nei piani educativi personalizzati per studenti con disabilità, e nei percorsi didattici degli indirizzi di studio di informatica e telecomunicazioni. Secondo la circolare, saranno le scuole a dover trovare il modo di far rispettare il divieto, anche ricorrendo a specifiche sanzioni disciplinari. Data la pervasività dell’utilizzo degli smartphone tra ragazze e ragazzi, è probabile però che l’applicazione del divieto dipenderà dalla volontà e dalle sensibilità dei singoli insegnanti, e da come riuscirà a organizzarsi ciascun istituto.

Le decisioni di Valditara si inseriscono in un dibattito internazionale sull’effetto che l’’’uso dgli smartphone avrebbe sullo sviluppo intellettivo e psicologico delle persone giovani, su cui però la ricerca ha ancora poche risposte chiare. A questo viene collegato il discorso sul rapporto tra l’uso dei social network e l’aumento statistico dei problemi di salute mentale tra bambini e adolescenti: un fenomeno di cui si parla ormai da anni, anche qui con poche certezze. In entrambe le circolari Valditara ha citato studi dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) che evidenziano gli effetti negativi dell’utilizzo dello smartphone sul rendimento scolastico.

Di sicuro si inseriscono in un dibattito internazionale riguardo l’uso dello smartphone e sugli effetti che esso avrebbe a livello psicologico.

Si legge nella circolare:

“ Fermo restando l’utilizzo di altri dispositivi tecnologici ai fini didattici, bisogna sottolineare che l’uso del cellulare non esaurisce il ruolo che la scuola è chiamata a svolgere per assicurare il benessere psicofisico e la crescita dei nostri studenti. È necessario, infatti, rafforzare le azioni finalizzate a educare all’uso responsabile e consapevole dello smartphone e degli altri strumenti digitali. Notevole attenzione andrà anche dedicata alle tematiche connesse alla diffusione dell’Intelligenza Artificiale, ivi inclusi i suoi impieghi nelle attività didattiche e nei processi di apprendimento, al fine di promuoverne un uso efficace. Per tali finalità, occorre fare particolare riferimento a quanto disposto dalle Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica, adottate con decreto ministeriale 7 settembre 2024, n. 183”.

Nell’ultima circolare Valditara scrive di avere chiesto alla Commissione Europea che i cellulari vengano vietati nelle scuole di tutti gli Stati membri. Il ministro dice che la sua proposta ha ricevuto un riscontro positivo da numerosi altri paesi.

In Francia, una legge simile era stata fatta nel 2018 e l’anno scorso anche nei Paesi Bassi. Più di recente anche la Finlandia aveva limitato l’uso dei cellulari a scuola  ai soli fini didattici, come già avviene in Svezia.  Ne stanno discutendo, tra gli altri, anche il Belgio, il Portogallo e la Spagna.

È una questione di cui si discute in realtà anche nel resto del mondo: per fare un esempio recente, a gennaio anche il Brasile aveva vietato  i cellulari nelle scuole elementari e secondarie (l’equivalente delle medie e superiori nel sistema italiano).

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