Empatia, gestione delle emozioni e dello stress ora si insegneranno a scuola.
Dopo il via libera della Camera e l’approvazione in Senato, entra in vigore la legge sulle competenze non cognitive L’obiettivo è aiutare gli studenti a sviluppare abilità essenziali per la vita quotidiana , puntando su empatia, gestione dello stress e dell’ansia per affrontare le sfide di ogni giorno.
La norma prevede una sperimentazione triennale di queste attività, che partirà dal prossimo anno scolastico. La partecipazione sarà volontaria e riservata inizialmente alle scuole secondare di primo e secondo grado.
Il primo anno sarà dedicato allea formazione degli insegnanti, periodo che servirà a preparare i docenti a integrare le competenze non cognitive nel loro insegnamento quotidiano.
Poi, nei due anni successivi, le competenze non cognitive saranno introdotte nei programmi scolastici, seguendo la linea dell’autonomia scolastica, ma sempre con linee guida a supporto.
A monitorare ci sarà una Commissione di esperti: formata da docenti, universitari e dirigenti scolastici in pensione che accompagnerà il percorso dello studente.
La valutazione si estenderà fino al quinto anno delle scuole superiori e al primo di eventuali percorsi universitari per misurare l’efficacia a lungo termine di queste competenze nel processo formativo degli studenti.
Il Disegno di legge, che è stato approvato dal Senato lo scorso 20 novembre, mira a promuovere lo sviluppo armonico e integrale della persona, integrando i saperi disciplinari con competenze non cognitive e trasversali, al fine di migliorare il successo formativo e prevenire fenomeni come l’analfabetismo funzionale, la povertà educativa e la dispersione scolastica.
I punti salienti della legge includono:
Mappatura delle esperienze e dei progetti esistenti: Entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge, il Ministero attiva una mappatura delle esperienze e dei progetti già esistenti nelle scuole italiane, inerenti alla lotta contro la dispersione scolastica e la povertà educativa.
Formazione dei docenti: Entro quattro mesi dall’entrata in vigore della legge, viene predisposto un Piano straordinario di azioni formative triennale, rivolto ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado, per favorire lo sviluppo delle competenze non cognitive e trasversali.
Sperimentazione triennale: Viene avviata una sperimentazione nazionale triennale, a partire dall’anno scolastico successivo all’entrata in vigore della legge, finalizzata allo sviluppo di competenze non cognitive e trasversali nei percorsi scolastici.
Per il testo integrale del Disegno di Legge guarda il link
Ma cosa sono le competenze non cognitive definite dall’Oms Life skills?
Esse riguardano un ampio spettro di abilità, atteggiamenti e conoscenze che vanno oltre le tradizionali discipline scolastiche. Si tratta di competenze fondamentali per la vita quotidiana, oltre che per il successo professionale.
“Riconoscere l’importanza della gestione dello stress e dell’empatia, integrando queste emozioni come parte della missione educativa, implica anche un impegno a garantire che le condizioni di lavoro siano adeguate e, soprattutto che i docenti non si sentano isolati o sovraccarichi”.
E’ quanto afferma la responsabile territoriale Uil Scuola Milano Ester Greco, che continua:
“L’insegnamento della gestione dello stress e dell’empatia dovrebbe essere supportato da risorse adeguate e politiche scolastiche, che riconoscano l’importanza del benessere del personale docente. Solo così si potrà garantire un approccio efficace e sostenibile a queste tematiche, promuovendo un ambiente educativo sano e produttivo, per tutti”.
” L’obiettivo principale della legge – dichiara la presidente di Irase Nazionale Mariolina Ciarnella – è quello di contrastare la dispersione scolastica e la povertà educativa, promuovendo lo sviluppo personale e professionale degli studenti . Tuttavia, è bene ricordare, che le competenze emotive e non cognitive, come la resilienza, l’empatia, il pensiero critico, pur essendo strumenti fondamentali per affrontare le sfide della vita, non possono essere esercitate, in misura efficace, senza una base solida di conoscenze.
E’ essenziale, infatti, un solido equilibrio fra conoscenze e competenze. E non vi è dubbio che la scuola deve essere il luogo deputato a far coincidere questi due aspetti: offrendo agli studenti non solo il sapere ma anche il saper essere e il saper fare”.