Contratto scuola, aumenti insufficienti: perdita del 16% del potere d’acquisto

Ieri, 9 ottobre 2025, presso la sede dell’ARAN, è emersa la forte critica della UIL Scuola RUA alle tabelle economiche presentate per il rinnovo del contratto 2022-2024. Secondo il segretario generale Giuseppe D’Aprile, gli aumenti proposti non compensano la perdita del potere d’acquisto, stimata in circa un 16% negli ultimi anni.

Il segretario nazionale UIL Scuola RUA Giuseppe D’Aprile

Retribuzioni reali sotto i livelli del 2009

D’Aprile evidenzia che, nei fatti, le retribuzioni degli insegnanti e del personale scolastico risultano oggi al di sotto di quanto percepivano nel 2009. I calcoli dell’ISTAT e le stime sindacali mostrano che gli aumenti proposti coprono solo una parte minima dell’inflazione reale accumulata.

Per affrontare la situazione, la UIL avanza queste proposte:

  • Utilizzo delle risorse già accantonate per il triennio 2025-2027 (circa il 2%) per integrare le somme del contratto attuale.
  • Detassazione degli aumenti contrattuali, in modo che il personale percepisca un incremento netto reale.
  • Chiarezza e disponibilità delle risorse che saranno stanziate, per consentire una valutazione seria del merito.

La posizione della UIL è chiara: non basta trattare con l’ARAN. Ci vuole un intervento politico che sblocchi risorse adeguate. D’Aprile sottolinea che la proposta attuale è insufficiente e rischia di mortificare la dignità professionale del personale scolastico.

Il dialogo con i ministri Zangrillo e Valditara punta a trovare un’intesa entro fine novembre, nella speranza di inserire gli stanziamenti aggiuntivi nella Legge di Bilancio.

Il prossimo incontro con l’ARAN è fissato per il 31 ottobre, quando si discuteranno anche le risorse per università, enti di ricerca e AFAM.

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