Arriva il podcast UIL Scuola RUA: si chiama energia scuola

La nostra rete di comunicazione si arricchisce di un nuovo strumento

La conferma viene dal Rapporto Censis 2022 sulla Comunicazione: la radio continua a rivelarsi all’avanguardia all’interno dei processi di ibridazione del sistema dei media. Complessivamente, i radioascoltatori sono il 79,9% degli italiani (stabili da un anno all’altro) ma se la radio ascoltata in casa attraverso l’apparecchio tradizionale si attesta al 48% di utenza (-0,8% rispetto al 2021) l’autoradio sale al 69% (4,6 punti percentuali in più, un incremento evidentemente da legare alla cessazione delle limitazioni alla mobilità precedentemente imposte a causa dell’emergenza sanitaria), l’ascolto delle trasmissioni radiofoniche via internet con il pc è stabile al 20,4% e la fruizione del mezzo attraverso lo smartphone diventa sempre più rilevante (lo fa il 29,2% degli italiani, + 5,4% in un anno).

Il successo dei podcast abbraccia tutte le fasce di età, su tutti i Millennial

Secondo le statistiche, il 67% degli ascoltatori di podcast sono millennial – fascia 25-34 anni. Il motivo di tale successo è legato alla facilità di accesso, il podcast permette di essere multitasking. È la casa il luogo dove si ascolta di più, ma sono cresciuti anche gli ascolti in altre fasi della giornata, come sui mezzi pubblici. Il podcast, è vero, ha un linguaggio molto specifico ma anche molto semplice da seguire, moltiplica la possibilità espressiva.

Non solo audio, ma anche video

Un punto di forza del podcast molto gradito dal pubblico è l’elemento video che può essere di vario tipo e diversa complessità: semplici immagini o filmati di accompagnamento, motion graphics, oppure – come più spesso accade – i volti di chi parla, anche ripresi in studio di registrazione e variamente montati. La nostra attenzione è particolarmente sensibile ai volti, alla loro ricerca e indagine, alla loro memorizzazione.  Secondo alcuni psicologi, le caratteristiche facciali ci forniscono addirittura più dati della stessa lingua parlata. Noi umani siamo progettati per far gravitare la nostra attenzione sui volti di altri umani. Usiamo le espressioni facciali di altre persone per sviluppare il contesto emotivo. La tua battuta è stata una freddura? Il pranzo ha deliziato gli ospiti? Devi osservare i volti delle persone per scoprirlo. Il video, insomma, offre al pubblico un motivo in più per scegliere un podcast anziché seguire il flusso di altri stimoli a cui sono quotidianamente soggetti. Un podcast video propone un diverso tipo di attrattiva che l’audio da solo non può offrire.

Identità da riconoscere

È possibile fare opinione sulla scuola? Possono davvero tutti parlare di scuola? La libertà di pensiero può essere coniugata con una informazione diretta e competente? Il progetto podcast che stiamo avviando ha un orizzonte largo e una direzione precisa: ascoltare, raccontare e aiutare. Un viaggio attraverso l’Italia, provando a osservare da vicino il lavoro che si fa a scuola, offrendo credibilità, considerazione, rispetto e supporto.

La bussola narrativa resterà l’attualità del mondo dell’istruzione ma impostando il podcast con l’idea che è l’identità delle persone il punto da cui partire. Non c’è scuola senza persone.

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