Riforma degli Istituti tecnici e professionali: arriva la riforma

E’ proseguito il confronto tra le Organizzazioni Sindacali e il Ministero sulla modifica e l’accorpamento delle classi di Concorso della scuola di I e II grado.

Solo alcune delle integrazioni proposte dalle Organizzazioni Sindacali sono state accolte dal Ministero che sostiene che tante riguardano le lauree di concorso e pertanto non possono essere accolte. Il Ministero sta anche  lavorando sulle tabelle prima che gli organi di controllo le approvino, rendendole definitive.

Per la Federazione Uil Scuola Rua ci sono però diversi punti critici che riguardano:

• la gestione della prossima mobilità in relazione alle classi di concorso accorpate;

• la gestione della Tabella B al 1° gennaio 2025, quando per l’accesso agli insegnamenti

tecno-pratici è prevista una laurea triennale.

• le numerose incongruenze che vanno eliminate con riferimento ai titoli AFAM su cui

abbiamo inviato al Ministero una dettagliata richiesta.

” Anche per quanto riguarda la riforma degli Istituti Tecnici – sottolinea Uil scuola – registriamo un ulteriore passo indietro da parte dell’Amministrazione che ha rinviato l’attuazione del riordino degli Istituti tecnici dell’anno scolastico 2024/2025″.  

L’obiettivo della Uil resta quello di salvaguardare le discipline di base garantendo agli alunni il diritto allo studio più che la preparazione al mondo del lavoro.

Per quel che riguarda la Filiera Formativa Tecnologica Professionale Uil Scuola ha espresso il totale dissenso verso una sperimentazione che avrà come risultato una commistione tra scuola e mercato che vede il Sindacato totalmente contrario.

” La costituzione della nuova filiera –spiega Uil Scuola –  ha il suo fattore più innovativo nell’attivazione di percorsi quadriennali sperimentali accorciando di un anno la scuola superiore e ripercorrendo,  di fatto, la sperimentazione già in atto che ha mostrato criticità, dato che su 1000 classi che potevano partire quest’anno ne sono partite solo 243”.

Si tratta di una  sperimentazione, che vede l’introduzione nel sistema di istruzione secondaria di secondo grado di nuove figure di docenti, già presenti negli ITS, non contrattualizzate e senza indicare il monte ore e la percentuale di presenza rispetto ai docenti curricolari.

Per la Federazione UIL Scuola Rua:

” E’ necessario evitare l’introduzione nel sistema dell’istruzione di un meccanismo competitivo e concorrenziale regolato e condizionato dal mercato per aumentarne l’efficienza. La scuola non deve piegarsi alle logiche di mercato, perché ha invece bisogno di ragazzi con una salda e articolata cultura di base, conoscenza dei concetti fondamentali di ogni disciplina. Il mercato non può condizionare la scuola nella quale si insegna il pensiero libero e critico”.

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