Insegnanti di sostegno con il placet delle famiglie

” A richiesta dei genitori se sono soddisfatti di come il docente si è rapportato con il giovane con disabilità, il docente può restare accanto allo studente per tre anni”.

E’ quanto ha affermato il ministro Valditara annunciando una norma da presentare in Consiglio dei ministri.

Dopo i vincoli sulla mobilità per tutti i docenti di ruolo, che diventano più stringenti per i titolari sul sostegno, un altro provvedimento è in arrivo: l’insegnante dei ragazzi con disabilità può rimanere nel posto che occupa, solo se ben visto dalla famiglia dell’alunno. Stiamo parlando di persone il cui futuro professionale viene legato al giudizio delle famiglie. A fronte di 129.298 docenti di sostegno precari nel nostro Paese, i posti messi a bando nei prossimi concorsi sono 15.588″.

Per il Segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile si tratta di affermazioni senza fondamento e assolutamente non in linea con il Sindacato.

” Siamo preoccupati di ciò che potrebbe accadere nelle scuole, se le famiglie potessero, senza alcun criterio di trasparenza, scegliere o individuare gli insegnanti per i propri figli. Un sistema sottoposto a vincoli e consensi, che è in netto contrasto con il nostro sistema statale e costituzionale, garante di laicità, trasparenza e pluralismo. In definitiva stiamo parlando di clientelismo, senza giri di parole. Scegliersi i docenti equivale a trasformare l’istruzione in un servizio che risponde ai desiderata delle famiglie”.

E ancora:

” Le decisioni annunciate in Consiglio dei ministri – continua D’Aprile- , non escludono il pericolo della privatizzazione della scuola, sempre incombente, caratterizza le scelte della Legge 107 che prende a modello il sistema delle scuole private: scelta dei docenti e definizione del piano dell’offerta formativa ad opera del singolo, senza intralci collegiali”.

La proposta del Segretario è di:

” Riaprire – conlude D’Aprile – il numero chiuso delle università che specializzano sul sostegno e assumere i docenti già specializzati. Per garantire insegnanti qualificati sul sostegno e la continuità didattica. Le soluzioni ci sono, le abbiamo più volte proposte. Non è necessario inventarsi altro”.



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