D’Aprile: sullo scorrimento Gps è stata accolta la nostra rivendicazione”

“Accogliamo con favore l’approvazione di un emendamento al Decreto PNRR in corso di conversione, che prevede la proroga delle assunzioni dalle GPS di I fascia su posto di sostegno al termine delle ordinarie assunzioni in ruolo dalle graduatorie ad esaurimento e da quelle dei concorsi”.

Così il Segretario generale Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile ha commentato  quello che lui stesso ha defnito: “ Un primo riconoscimento che risponde alle nostre rivendicazioni”

” In queste settimane – ha spiegato D’Aprile –  abbiamo realizzato una fitta serie di incontri con i docenti interessati, incontri che ci hanno permesso di approfondire un tema così delicato e importante e di formulare una proposta operativa che abbiamo inviato per lettera ai gruppi parlamentari lo scorso 26 febbraio. Inserire questa soluzione all’interno del decreto risponderebbe alla necessità di trovare una soluzione urgente”.

” Sul sostegno – ribadisce il Segretario – restano ancora questioni aperte: vanno garantiti docenti specializzati a tutti gli alunni con disabilità. Il costo della stabilizzazione per ogni precario – da noi quantificato attraverso un recente studio – è di circa 720 euro”.

Senza dimenticare la trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto, che  resta per la Uil un punto imprescindibile, specie sul sostegno.

” Permetterebbe – spiega il Segretario –  non solo di assumere il personale precario su tutti i posti vacanti oggi disponibili ma soprattutto eviterebbe un numero esorbitante di supplenti che non garantiscono la continuità didattica agli alunni con disabilità”.

E per farlo  c’è bisogno di volontà politica e di risorse.

” La scuola – – conclude D’Aprile –  deve uscire dal sistema dei vincoli del patto di stabilità. Non è possibile immaginare in questo momento politiche di austerity per il sistema d’istruzione nazionale che deve essere considerato non come fonte di risparmio bensì di investimento. L’esiguità di risorse pregiudicherebbe inevitabilmente le sorti delle nuove generazioni e, quindi, del Paese”.

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